La mostra è incentrata sulle tavole realizzate dal graphic novel Igort Tuveri per i Quaderni Giapponesi e per altri lavori ispirati alla cultura orientale
Dopo la mostra dedicata a Egidio Bonfante, inaugurata a marzo 2018, l’attenzione per l’Oriente prosegue con la mostra incentrata sulle tavole realizzate dal graphic novel Igort Tuveri per i Quaderni Giapponesi e per altri lavori ispirati alla cultura orientale.
La mostra
La mostra presenta alcune tavole della serie Yuri che hanno decretato il successo di Igort come mangaka. Un piccolo cosmonauta di quattro anni, Yuri, viaggia in mondi fantastici , quasi onirici, in una fantasmagoria cromatica, alla ricerca dei propri genitori, evidenziando un tema, quello dell’orfano, centrale nella cultura nipponica.
Tema che viene ripreso nelle tavole in bianco e nero di Baobab, la storia del giovane Hiroshi, orfano di entrambi i genitori, che abita con la nonna nella prefettura di Chiba. Siamo al principio del secolo (1910) in piena epoca Meiji (l’epoca di grande trasformazione del Giappone), si vive con molto interesse la scoperta dell’occidente.
Il clou della mostra è incentrato sul lavoro di Igort per i Quaderni Giapponesi che sono definiti dai critici il suo capolavoro, un’esperienza sinestetica. Nelle tavole dei Quaderni l’attenzione si sposta verso un ambito più esplicitamente autobiografico. I molteplici viaggi e soggiorni in Giapppone di Igort diventano un “pretesto per un viaggio all’interno delle complessità spirituali e materiali della cultura giapponese. L’esposizione autobiografica diviene così erratica, frammentaria, interrotta continuamente da digressioni e approfondimenti.”