Il museo civico P.A. Garda è ospitato nei locali dell'ex Monastero di Santa Chiara situato in piazza Ottinetti
All’inizio del sec. XIV (1303), per volontà del Vescovo di Ivrea Alberto Gonzaga, appartenente all’Ordine dei Padri Minori Conventuali, viene fondato il Monastero di Santa Chiara. Ubicato in un primo tempo presso la “Scala del Comune”, attuale via della Cattedrale, la sua sistemazione venne considerata inadatta e con l’acquisizione di alcune case verso la Porta di Bando - nella zona dell’attuale piazza Ottinetti - si diede inizio alla costruzione del nuovo convento e della chiesa, terminata nel 1310.Benché la documentazione storica relativa ai secoli seguenti sia scarsa, si può ritenere che il Monastero di Santa Chiara abbia conosciuto un buon sviluppo, espandendosi con l’acquisizione di case adiacenti. Nel 1675, essendo la vecchia chiesa inadeguata, si iniziò la costruzione di una nuova, terminata nel 1684.
Lo scoppio della Rivoluzione Francese, con il timore di una guerra, spinse il governo piemontese a fortificare Ivrea e nel 1793, al fine di provvedere all'alloggio delle truppe e al ricovero di viveri e munizioni, vennero occupati parecchi conventi e chiese tra cui Santa Chiara.
Nel 1800 l’armata Napoleonica, transitata attraverso il valico del Gran San Bernardo, occupò Ivrea. Nel 1801 vennero nazionalizzati i beni ecclesiastici e, con decreto dell’anno seguente, soppressi gli Ordini religiosi sia maschili che femminili. Anche il monastero di Santa Chiara seguì questa sorte e nel marzo del 1805 venne incorporato al Demanio Regio.
Con un decreto, nel 1810, Napoleone ordinò che fossero ceduti alle città tutti gli edifici destinati ad uso militare, a condizione che venisse mantenuto tale uso e che si provvedesse alla loro manutenzione. Avendo la città di Ivrea fatto domanda in tal senso, ottenne fra gli altri, il fabbricato del convento di Santa Chiara, per stabilirvi, insieme ad un altro edificio adiacente, una caserma di Cavalleria in grado di ospitare 200 uomini con relativi cavalli, mantenendo nello stesso edificio la caserma della Gendarmeria imperiale che già era stata precedentemente installata. In conseguenza di ciò, la Città di Ivrea dovette mettere mano ad onerosi lavori di ristrutturazione per trasformare il Convento in Quartiere Militare.
Cessata nel 1814 la dominazione francese, la città mantenne il possesso dei fabbricati, tra cui la caserma di Santa Chiara, benché gli stessi fossero automaticamente passati nel Regio Patrimonio. Si aprì così un contenzioso tra la città e il Ministero della Guerra. Nel 1819 l’Amministrazione comunale progettò di ridurre in piazza porticata il primo cortile del fabbricato della caserma per destinarlo a mercato delle granaglie. Nel 1835 venne distrutto il chiostro dell’ex convento.
Nel 1842 si venne ad un accordo con le Regie Finanze e il Ministero della Guerra: alla città fu concesso l’uso di parte del fabbricato dell’ex convento per stabilirvi il mercato dei cereali. Venne così creata, con spesa notevole da parte della città e demolendo la seicentesca chiesa di Santa Chiara e gli edifici compresi tra il chiostro e la Strada Maestra, l’attuale piazza, oltre 2.200 metri quadrati, completamente porticata, che fino al 1930 ospitò il mercato delle granaglie. Gran parte dei locali sotto i portici, di pertinenza del Comune, vennero affittati a commercianti e destinati al ricovero e magazzino delle derrate. La rimanente parte degli edifici rimase destinata a “Quartiere dei Veterani”. Nel 1859 si adibì la caserma di Santa Chiara a sede della scuola militare e si ebbero nuove e onerose opere di trasformazione.
Nel 1864, con disappunto del governo cittadino, la scuola militare venne trasferita. Nel 1870 il Consiglio Comunale decise l’acquisto del fabbricato, che fu perfezionato nel 1872. In quella data il Ministero della Guerra decise di stanziare in Ivrea un Reggimento di Fanteria. In pochi anni nella caserma di Santa Chiara si avvicendarono il 7°, il 30° e il 18° reggimento di Fanteria. Nel 1884 la città cedette la “Caserma Comunale” di Santa Chiara in uso gratuito all'Amministrazione Militare. Nel 1904, su sollecitazione del Ministero della Guerra, la caserma assunse il nome di “Caserma Ettore Perrone” . Nel 1930 il mercato delle granaglie venne trasferito in piazza Torino per far posto al mercato delle scarpe, pantofole, vetrerie e maioliche. Nel 1961 l’Amministrazione Comunale iniziò forti pressioni sull'Autorità Militare per ottenere la restituzione della Caserma, che avvenne definitivamente nel 1967.