Silenzio.
Graffia la pietra
un canto di cicale.
- Matsuo Basho -
La collezione proviene da due raccolte principali: quella del conte Francesco Baldassarre Perrone, già collezionista di reperti archeologici, e quella di Pier Alessandro Garda. Intorno alla seconda metà del Settecento, il museo Chinese di Perrone, presso Palazzo Giusiana, comprendeva opere provenienti dalla Cina, dall'America, dal Madagascar e dall'India. La collezione Garda consisteva per la gran parte in oggetti giapponesi acquistati sul mercato europeo all'inizio della grande espansione del Japonisme, coincidente con l'apertura del Giappone all'Occidente nella seconda metà dell'Ottocento.
Nel 1874 Pier Alessandro Garda donò alla Città di Ivrea la sua collezione di oltre cinquecento opere, integrandola successivamente con l'acquisto di circa duecentoquaranta oggetti realizzati con diversi materiali: metallo, porcellana, lacca, carta, seta, legno, bambù, avorio, guscio di tartaruga, vetro, paglia e altri ancora, risalenti al periodo Edo e inizio Meiji.
Il settore più numeroso è quello degli oggetti in metallo, corrispondente a circa un terzo del numero totale, seguono quelli in lacca, porcellana e le pitture.