Due diverse mostre tra loro correlate: una a Ivrea, con l’esposizione in due tornate distinte di 21 opere pittoriche, e una Grugliasco sull’attività teatrale.
Toni Arch, artista romano eclettico che giunto alla maturità, ha scelto di affidare parte dei suoi lavori a diverse istituzioni piemontesi (il Museo Civico Pier Alessandro Garda di Ivrea, il Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, l’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco), celebrando nel gesto del dono un riconoscimento implicito del valore e del rigore scientifico di questi enti, certo che la memoria di una vita non vada dispersa.Toni Arch è nato a Roma nel 1933. Pittore astrattista, si forma presso il Centro Cinematografico di Roma, iniziando poco più che ventenne un’intensa attività di scenografo e costumista che lo porterà a lavorare con numerosissimi registi tra cui Giovacchino Forzano, Mario Moretti, Vito Pandolfi, Nico Pepe, Lino Procacci, Guido Salvini, Vincenzo Tieri, Andrea Camilleri, Paolo e Vittorio Taviani.
Nel 1961 le prime mostre, sotto la spinta di artisti e critici da Giovanni Anceschi, Enrico Castellani, Gianni Colombo, Franco Grignani. Sperimenta nuove tecniche inerenti alla metodologia del design e si interessa di ricerche visuali applicate alla fotografia e alle fonti di luce: gli elaborati di queste ricerche sono i Percorsi del 1963 e successivamente gli Atti. Determinante per la sua formazione artistica il corso di educazione alla visione Teoria del Campo del prof. Attilio Marcolli nel 1970. Queste esperienze vengono applicate con accorgimenti particolari anche alla scenografia basata su percezioni visive e spaziali diverse, ne sono esempi: Primo Teatrino dei Gufi, Milano 1964, e la commedia musicale Bene, Bravo, Bis per la regia di Mario Landi 1967, per poi passare ad un impegno maggiore con lo spettacolo di Rafael Alberti Tra il garofano e la spada al Piccolo Teatro di Milano per la stagione 1970/71.
Tra il 1978 e il 1985 fa parte del Gruppo Sincron di Brescia con Bruno Munari ed i critici Gillo Dorfles, Corrado Maltese, Guido Montana e Cesare Vivaldi. In quegli anni inizia la collaborazione con vari enti pubblici e privati, industrie e studi pubblicitari di Genova, Milano e Roma. Attualmente vive a Celleno, nel viterbese.
Il Centro Studi del Teatro Stabile di Torino è stato oggetto nel 2011 di una prima donazione, consistente in svariate decine di bozzetti scenografici e figurini realizzati nel corso di un’intensa e prolifica attività teatrale, minuziosamente documentata. All’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare sono stati invece affidati quelli che Toni Arch chiama “burattini”, ovvero, per usare le sue parole, quegli “oggetti realizzati ispirandomi ai riti antichi, all’esoterismo, magia, astrologia, natura e ai luoghi d’origine visitati”. In ultimo l’artista, attraverso l’associazione Artares di Ivrea, ha scelto di donare quarantuno opere pittoriche al Museo Civico Pier Alessandro Garda di Ivrea.
Tanta ricchezza e varietà di materiale ha permesso di allestire due diverse mostre tra loro correlate: una a Ivrea, con l’esposizione in due tornate distinte di 21 opere pittoriche, e una Grugliasco, più specificatamente incentrata sull’attività teatrale.
In un percorso dinamico e diffuso, per un periodo che andrà dal 7 novembre 2015 al 29 gennaio 2016, (dall’8 al 15 novembre per Grugliasco) il pubblico avrà la possibilità di conoscere e apprezzare la produzione di questo poliedrico artista che allo studio rigoroso della percezione della realtà e della sua trasformazione in spazialità astratta, contrappone un forte ancoraggio alla matericità dei medium utilizzati per la creazione delle sue opere, sia pittoriche che sceniche.
L’eliminazione del superfluo, fa si che le opere di Toni Arch riescano a comunicare tutta la loro essenzialità attraverso la costruzione astratta e l’immaginazione più esuberante, già a partire dai titoli delle creazioni, veri racconti in miniatura: La generosità del maestro senza cattedra ne rappresenta un esempio significativo e ricco di suggestione.
La ricchezza dell’excursus artistico e la particolarità dell’atto narrativo insito in tutte le opere dell’artista, permetteranno di organizzare laboratori e momenti di esperienza attiva per visitatori, bambini, famiglie e tutti coloro che vorranno sperimentare un percorso tra Ivrea e Grugliasco, ascoltando la più allegra delle lezioni possibili: quella appunto di un maestro senza cattedra.